Governo deludente (e pericoloso), ma di peggio c’è solo il ritorno del Pd

Facebooktwittergoogle_pluspinterestlinkedinmailFacebooktwittergoogle_pluspinterestlinkedinmail

di Vindice Lecis

E’ innegabile negare – lo fa soltanto chi non vive la vita reale e non ha comprensione dei movimenti profondi – che parte del popolo di sinistra deluso abbia votato 5 Stelle e, persino, Lega per avviare una sorta di cambiamento. Confuso, contraddittorio certamente ma anche carico di desiderio di auto difesa: dall’Europa, dalle oligarchie, da quel pericolo pubblico che è il Pd. Lavoro, pensioni, istruzione, ruolo dello stato e sovranità nazionale le questioni sulle quali il renzismo è crollato (ma anche il veltronismo, il bersanismo) e sono avanzate nuove istanze.

Il cosiddetto governo giallo verde alla prova dei fatti sta però mostrando, dopo poco più sei mesi di lavoro, un bilancio deludente. Non sono tuttavia tra coloro che sottovalutano come alcune questioni e istanze mosse dal governo Conte, siano uscite dal paradigma dell’austerità e delle cosiddette compatibilità di bilancio. Una forma di larvata ribellione che ha subito allarmato i mercati finanziari – quelli dall’impronta golpista – le oligarchie europee e le élite dominanti che hanno visto franare un pezzo di terreno sotto i piedi.

Ma anche questo spauracchio ben presto si è dimostrato di cartapesta perché gli interessi economici di cui abbiamo parlato, si sono già trovati casa dalle parti del governo.

Tuttavia il primo bilancio dicevo è deludente. Al di sotto delle aspettative. Confusione di temi, retromarce imbarazzanti, persino voltafaccia. I 5 Stelle hanno imposto alcune battaglie ma non hanno ottenuto apprezzabili riscontri. Prima la questione del deficit, poi il superamente della legge Fornero sono state battaglie simbolo terminate con decisioni al ribasso. Si dirà, è la politica del compromesso. Certo, ma i risultati non sono soddisfacenti. Persino sulle trivelle i 5 Stelle non hanno fatto una bella figura. Di Maio fa apparire un decisionista persino Mariano Rumor.

Non sono tra coloro che irridono a forme di sostegno come il reddito di cttadinanza. Chi lo fa, ha una visione della vita osservata con lenti deformanti. Lo considero invece come un qualcosa che può andare nella giusta direzione certo in abbinata con la creazione di posti di lavoro possibili solo con investimnti pubblici. Tuttavia ancora questo provvedimento non c’è e si attende quanto prima. Se non vede la luce è per la scarsa chiarezza sulla platea (5 milioni di persone ?) e sui fondi a disposizione (6, 1 miliardi che però porterebbero il reddito a 135 euro a testa al mese). Dilettanti, superficiali, demagoghi.

Salvini infine ha fornito risposte propagandistiche a problemi reali. Il ministro dell’interno è imbarazzante e appare fuori controllo. Persino pericoloso in molte delle sue manifestazioni. Il tentativo di mettere sotto tutela Conte è palese, così come quello di far apparire l’esecutivo come attaccato alla bombola d’ossigeno leghista. I partiti rappresentano classi e interessi. La Lega lo sta facendo bene: ha preso in carico quelli della piccola imprenditoria, di un ceto medio spaventato e piegato dalle tasse, allarmato da una immigrazione che in anni trascorsi è apparsa incontrollata (700 mila arrivi in quattro anni, piaccia o no, sono tanti) e senza una vera integrazione.

A questi grandi problemi la Lega risponde con il tono della semplificazione, della battaglia contro la Ue non per farne una federazione di popoli ma di risorgenti nazionalismi. Non mi convincono però i tanti che lanciano allarmi dopo che, con le loro politiche, hanno allevato il mostro. Non hanno i titoli i custodi dell’austerità, i sacerdoti del pareggio di bilancio (dove era il signor Leoluca Orlando Cascio?), i devastatori dei diritti dei lavoratori (dove erano i sindaci del pd o i presidenti delle Regioni Pd? Dall’altra parte, con Marchionne e con Renzi), i feroci architetti della precarizzazione del lavoro, i massacratori della scuola pubblica.

Tuttavia Salvini ha un qualcosa di perverso, di pericoloso che non può essere sottaciuto: la tendenza, la spinta parossistica a fare dell’Italia il laboratorio della rinascita di una destra ademocratica e con incursioni in quei feroci sottoscala dell’estremismo filo fascista.

Ecco perché di fronte al deludente governo, questa opposizione di Renzi, Giachetti, Bonino sembra da operetta. E non ha le carte in regola. Serve qualcosa di chiaro e netto, non la sinistra della fuffa, che metta invece il lavoro, i diritti, l’istruzione, la sanità, l’ambiente davvero al centro di ogni cosa. Sarebbe una grande beffa che, cacciati leghisti e pentastellati, tornassero quelli di prima. Serve una sinistra che non sia altro da sé, che faccia il proprio mestiere.

Facebooktwittergoogle_pluspinterestlinkedinmailFacebooktwittergoogle_pluspinterestlinkedinmail

Be the first to comment on "Governo deludente (e pericoloso), ma di peggio c’è solo il ritorno del Pd"

Leave a comment