Hospiton (Condaghes, 2017)

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Ospitone e i suoi barbaricini, una federazione di popoli in lotta contro il dominio imperiale di Costantinopoli. Sardi dell’interno, legati ai culti pagani ma divisi tra il desiderio di integrazione e collaborazione e la resistenza in nome di antichi valori e della propria libertà. Ospitone di Alalè, un grande personaggio storico della Sardegna che torna ad avere il suo posto nelle vicende dell’isola pienamente inserita nel grande disegno degli accadimenti dell’Occidente.

In questo romanzo la precisione dei dettagli storici e la ricostruzione fedele dell’epoca – le vicende politiche, i rapporti sociali, la religione, l’arte militare, la vita di servi e signori nelle città e nei villaggi – si alternano all’invenzione narrativa che coinvolge il lettore calandolo pienamente in quell’epoca così intensa e poco conosciuta. Un passaggio travagliato nella grande vicenda del Mediterraneo tra politica, religione, magia, usi e costumi degli antichi sardi.

Sardegna, fine del VI secolo, sotto il dominio dei romani di Costantinopoli. La lunga guerra tra i bizantini e i barbaricini giunge al termine. Il capo di questi ultimi, Ospitone (Hospiton), raggiunge un accordo di pace con il dux Zabarda, accettando di convertirsi al cristianesimo e riconoscendo il potere dell’imperatore Maurizio Tiberio. L’intesa è salutata dal papa Gregorio Magno con una lettera che nel maggio del 594 scrive al capo dei barbaricini esprimendogli gioia e soddisfazione per la conversione e chiedendogli di aiutare l’evangelizzazione del popolo barbaricino, fino a quel momento tra i più pagani dell’Occidente. Prima di questa intesa, o tregua, i romani cercano in tutti i modi di schiacciare la forza dei barbaricini divisi tra accettazione dell’integrazione e costante ribellione al potere imperiale: intrighi, blocco economico, persino il ferimento di Nispeni, la moglie di Hospiton, e il rapimento del figlio Sardo. La pace concede ai barbaricini di non essere strangolati dalla morsa romana, ma una parte di loro, con Assada, giovane e turbolento luogotenente di Hospiton, non accetta fino in fondo quei patti e sceglie la strada dell´ira e della ribellione aperta.

Hospiton (Condaghes, 2017)
La scheda sul sito dell’editore

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