Dal colera al coronavirus, le lezioni (dimenticate) della storia: un saggio di Pier Giorgio Pinna

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Venti lezioni sulla storia e tanti personaggi emblematici per capire un presente costellato d’intrighi, malaffare, trappole antidemocratiche. Tutto in “Virus & Censure. Il contagio mediaticoQuesto il titolo di un saggio giornalistico scritto da Pier Giorgio Pinna. L’ha appena pubblicato Mediando, società gestita dalla presidente dell’Aes, l’Associazione editori sardi.

Il libro sarà presentato venerdì 20 maggio al Salone del Libro di Torino. L’appuntamnto è per le 11 nello stand della Regione Sardegna. 

Attraverso due secoli di vicende che si snodano nell’isola, e non solo, ripercorre emergenze sanitarie, allarmi per la salute, conseguenze di pandemie e mali endemici. Sino ad arrivare alla diffusione di patologie provocate da inquinamenti ambientali e dipendenze da droghe. Dalle vite dimenticate di scrittrici come Amelie Posse e di donne manager come Anna Marri, dalle schedature della Rockefeller Foundation ai dossieraggi degli 007 nel secondo dopoguerra, dalle riforme alle controrivoluzioni, dai reportage d’inviati coraggiosi alle nebbie fatte calare da loro colleghi per ordine delle autorità militari, ogni parte del libro cerca di offrire contro cronache poco conosciute.

Infatti, la prospettiva d’indagine è sempre fuori schema, lontana dai duelli inventati di sana pianta da troppi organi d’informazione e da certa comunicazione politico-istituzionale. Di più: l’autore, cronista di lungo corso come redattore alla Nuova Sardegna e corrispondente di Repubblica, di volta in volta prende in esame le modalità con le quali i media hanno affrontato le situazioni di pericolo. Ricostruzioni che si avvalgono dell’introduzione della storica della medicina Eugenia Tognotti, docente e specialista che s’inoltra ancora più indietro nel tempo arrivando a riannodare i fili di memorie risalenti ai periodi nei quali l’Italia e l’intera Europa furono flagellati da vaiolo, pestilenze, tifo.

Il quadro che ne scaturisce è quasi un affresco: punteggiato dalle decine di rischi che si sarebbero potuti evitare di fronte all’epidemia di covid in atto. Dal colera al coronavirus, dalla malaria alla febbre spagnola, è un susseguirsi di carrellate su depistaggi, notizie false, corruzioni. I temi della sicurezza sanitaria vengono proposti tramite frammenti solo in apparenza slegati. Invece tutti scelti per evidenziare vecchie e nuove disinformazioni. Casi rimasti tutt’altro che isolati, del resto. I condizionamenti a volte conservano i marchi dei servizi d’intelligence, spesso incaricati d’insabbiamenti: e nel libro sotto questi aspetti gli esempi non mancano. Anche attraverso due “ritratti segreti” che raffigurano il petroliere Nino Rovelli e il bandito Graziano Mesina da punti di vista diversi da miti auto-alimentati.

“Così, se ancora fanno discutere le strategie per contrastare la Pandemia 2020-2022 adottate della Giunta sardista-leghista alla guida della Regione, oggi più che mai su social e giornali online i commenti sono di frequente accompagnati da accuse e polemiche – spiega Pier Giorgio Pinna in premessa –.  Ma spesso  le querelle si rivelano armi per distrarre dalle responsabilità di una parte delle classi dirigenti. Il grande inganno dietro l’epidemia è questo: fare credere che il liberi tutti o il dentro tutti, la battaglia per i vaccini o le proteste dei no-vax, i contrasti tra giovani e anziani, le scelte liberiste o restrittive in economia contino più dell’efficacia degli interventi effettivi, concreti, risolutivi, per arginare i contagi. Mentre l’unica controparte reale sono i virus e una classe politica spesso formata da incapaci.

Anche perciò nell’isola molta gente si è sentita abbandonata. Migliaia di pazienti non hanno avuto cure corrette. Né per il covid. Né per le sue conseguenze. E nemmeno per patologie diverse: trascurate dopo che ogni risorsa è stata dirottata verso le fiammate mediatiche”.

L’autore dedica dieci dei sedici capitoli alle emergenze del passato, gli ultimi sei alla pandemia ancora in corso e al rischio di altre pestilenze. Come la mancanza di tutela dei diritti civili. Come l’apatia nella difesa del lavoro. E come l’assenza di reazioni contro network nelle mani d’imprenditori con interessi lontanissimi dall’editoria. A ogni modo – è la conclusione di Pinna – facendo tesoro delle esperienze si potrà sognare il ritorno a una vita normale: “Ma soltanto spazzando via le tattiche demagogiche si eviteranno gli errori del passato”.

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