La campagna oscurantista contro i vaccini tra bufale sul web e ciarlatani

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di Patrizia Marongiu

Un nuovo oscurantismo rischia di riportare indietro le lancette della storia. Parliamo di vaccini e della grande campagna mediatica contro la loro utilità. Le malattie infettive sono state la causa principale di morte per l’umanità. Fino a quando l’uomo non ha scoperto che  i batteri ed i virus provocavano le malattie che erano trasmissibili da persona a persona e che alcuni individui superata la malattia non si ammalavano più, le popolazioni venivano decimate.

Per la scienza e per l’umanità queste scoperte sono state tappe essenziali ed hanno strappato alla morte o alla invalidità permanente milioni di persone. I primi vaccini contro la poliomielite ed il vaiolo scoperti e realizzati da Salk e Jenner hanno evitato la morte o la condanna alla disabilità e fatto sì che si abbassassero gli indici di mortalità infantile.

Le successive scoperte sul funzionamento del sistema immunitario hanno permesso poi di creare sempre nuove armi contro batteri e virus. Le scienze biologiche  e la medicina sono materie che trattano di fatti concreti, che si basano su osservazioni oggettive, non discettano di teologia o filosofia ma analizzano elementi  certi e basano le loro affermazioni applicando il metodo della sperimentazione scientifica.  

I dati epidemiologici rilevati negli USA  mostrano che le vaccinazioni hanno ridotto di più del 99% molte gravi malattie: del 100% la polio paralitica; la difterite ed il  vaiolo del  99%; la rosolia ed  il morbillo del 95% e i casi di tetano e pertosse sono diminuiti del 92%. Se si prendono in considerazione solo 7 delle malattie gravi che possono essere prevenute con le vaccinazioni obbligatorie o consigliate, i dati parlano di 33000 morti e 14 milioni di casi di malattia evitati.

In Italia, ad esempio  i casi di poliomielite  nel biennio ’59-’60 erano di oltre 8000 casi dichiarati. Nel  1966 si introdusse  l’obbligo di vaccinazione e  l’ultimo caso autoctono è stato segnalato nel 1982. Inoltre, non sono più stati registrati casi di difterite a partire dal 1996. E dopo l’introduzione del vaccino contro il morbillo l’incidenza della malattia è passato da 5800 casi del 1976 ai 1696 nel 2014.

Gli esempi sono numerosi e non possono essere smentiti. Allora ci si chiede perchè questa diffidenza nei confronti di queste armi biologiche che hanno permesso all’umanità di sconfiggere malattie che hanno decimato la popolazione mondiale e terrorizzato l’umanità ?

I motivi possono essere molteplici. Provo ad elencarne qualcuno. Ritengo che negli ultimi anni nella nostra società si sia sviluppato un atteggiamento egoistico e individualistico  che porta a dimenticare gli obblighi verso la collettività. Noi non abbiamo avuto  una esperienza diretta sui rischi causati dal contrarre  infezioni oggi prevenibili proprio grazie ai vaccini e che nel passato hanno mietuto milioni di vittime.  Per questo motivo la maggior parte di noi non ne comprende i benefici  per il singolo e la comunità.

In Italia la formazione scientifica è stata spesso trascurata per motivi culturali e ciò ha portato a non avere gli strumenti per valutare  i dati scientifici. Questo – abbinato ad una diffidenza  verso le istituzioni, alla  diffusione dell’utilizzo di internet e dei  social network,  non sempre possedendo le conoscenze per riuscire a discriminare le  notizie false da quelle vere –  hanno portato a ritenere  veritiere informazioni  ascientifiche.  Non potrei spiegare diversamente l’adesione ed accettazione di teorie improbabili e prive di qualsiasi fondamento scientifico propinato dal ciarlatano di turno  (vedi Hammer o anche la Brigliadori) che spaccia per scoperte rivoluzionarie astruse e confusionarie teorie che niente hanno di scientifico che mai sono state comprovate da pubblicazioni scientifiche verificabili e da casistiche reali.

Un caso esplicativo è quello della teoria che vede i vaccini la causa dell’insorgere dell’ autismo. L’autore di questa teoria, Wakefield,  ha dovuto smentire pubblicamente ammettendo di aver contraffatto i dati che aveva pubblicato. Nonostante ciò in rete si trovano ancora notizie che affermano che vi sia un legame tra vaccini e autismo, questo perchè vi è una  falsa par condicio, che fa sì che evidenze scientifiche vangano messe sullo stesso piano  delle notizie farlocche.

Nella stessa rete internet appaiono, paradossalmente, migliaia di like, faccine tristi e condivisioni per i siti che chiedono solidarietà e contributi economici per aiutarli a sconfiggere le malattie infettive con campagne vaccinali e salvare così migliaia di bambini nei paesi in via di sviluppo.

E allora che fare per arginare questa deriva? Possiamo chiedere alla  politica di  lavorare insieme alla scienza? Questo lo si può fare promuovendo programmi di educazione e divulgazione  scientifica. E ciò vuole dire anche finanziamento della ricerca e della sanità che deve essere fruibile da tutti i cittadini .

*biologa

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