I massoni, Armandino Corona e lo sdoganamento sassarese

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di Vindice Lecis

In un primo momento si era pensato a uno scherzo, a una fake news, una bufala. Col trascorrere delle ore, invece, la notizia è stata confermata. Il 16 dicembre in gran pompa sarà ricordato a Sassari, Armandino Corona. I più giovani nemmeno sanno  chi sia questo signore scomparso otto anni fa, eletto nel 1979 presidente del Consiglio regionale della Sardegna e che fu  Gran Maestro, cioè il capo della  Massoneria del Grande Oriente d’Italia dal 1982 a 1990. Iscritto al Partito repubblicano ne rappresentò sempre l’ala di destra, ostile a qualsiasi collaborazione con le sinistre. Finì cossighiano, quindi berlusconiano.

Il Grande Oriente ha scelto Sassari – luogo di antica tradizione massonica – per ricordarlo. Il 16 dicembre nell’aula magna dell’Università si terrà un convegnone con relazioni dai titoli evocativi come Buon viaggio Armandino, L’ecclettismo poliedrico di Armandino Corona e Umanità integrale di Armandino. Ma a caratterizzare l’iniziativa sono ben altri fattori.

Il primo è che l’Università apre le porte a questo convegno con un certo evidente entusiasmo e lo fa nella sua aula più prestigiosa dove farà gli onori di casa nientemeno che il magnifico rettore Massimo Carpinelli. Il secondo – collegato al primo – è la massiccia presenza di uomini del Pd. Un intervento è previsto da parte del presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau mentre una relazione sarà svolta da Pietrino Soddu, numerose volte presidente delle giunte regionali, esponente di lunghissimo corso della Dc e, certamente, padre nobile del Pd sardo.

L’impressione è che, dunque, si voglia mandare un segnale nell’accogliente Sassari. Che cioè un pezzo di mondo accademico e la vasta e diffusa nomenklatura del Pd non vogliano far mancare il loro fratermo afflato nel ricordare la memoria di Corona, in un convegno dai toni francamente agiografici. Non si tratta infatti di una iniziativa di studio ma di un convegno che sembra voler sdoganare la Massoneria che ha certo molte cose da farsi perdonare. In Sardegna come altrove. Si tratta sempre, a dispetto della Costituzione, di un’associazione “segreta” dalle mille sfaccettature e assai sfuggenti. Un potere occulto che va ben oltre grembiulini e compassi.

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